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IL VESCOVO TRA NOI Per la Festa del SS.Crocifisso a Isola del Liri

L’improvvisa pioggia pomeridiana ha fatto cambiare il programma, domenica 10 luglio, spostando la celebrazione eucaristica dalla piazza, dove era già tutto pronto, in chiesa. Un po’ di agitazione, ma ogni cosa viene presto risistemata, dai fiori sull’altare alla pedana con la sedia per il celebrante.

Preceduto dalla croce, dai chierichetti, dai portatori, dai sacerdoti e dal diacono, il Vescovo Gerardo è entrato solennemente in chiesa, si è chinato davanti all’immagine del SS. Crocifisso, posta quest’anno dietro l’altare maggiore e, dopo l’incensazione ed il canto iniziale intonato dal coro, frutto di una bella collaborazione tra più realtà, ha dato inizio alla celebrazione, cui erano presenti tanti sacerdoti: il parroco di S.Lorenzo don Alfredo Di Stefano, don Dante Gemmiti e don Roberto dell’Unto, parroci delle altre due parrocchie della città, don Giuseppe Basile parroco di Castelliri e il cerimoniere, don William Di Cicco.

L’omelia ha dato l’opportunità al Vescovo di tracciare una linea di unione tra la Parola di Dio della XV domenica e la festa che si stava celebrando. Benché fosse casuale (ma quando si tratta di Dio mai si parla di “caso”!), non poteva esserci scelta migliore per le Letture della Liturgia, dall’Inno cristologico di S. Paolo che ci ricorda come Dio torna a fare amicizia con l’uomo proprio grazie alla morte di Gesù in croce, fino al passo evangelico del Buon Samaritano.

Il Vescovo ha ricordato che Gesù non passa oltre, indifferente alle nostre necessità, ma ci cerca, si ferma accanto a noi, ci carica sulle sue spalle, con le sue piaghe guarisce le nostre piaghe, ridà vita alla nostra morte. E quei “due denari” dati al padrone della locanda per far curare il malcapitato, altro non sono che i due comandamenti dell’Amore, che Gesù ci ha lasciato. Mai come oggi la creazione soffre e con essa l’umanità tutta, che però è redenta e salvata da Cristo.

“Cosa deve fare un cristiano per promuovere il bene, per avere successo?” ha chiesto il Vescovo. La risposta di Gesù è una sola “Fa’ questo e vivrai”, avrai, cioè, la “gloria” cui aneli.

Si comprende allora come una Via Crucis possa diventare una Via Lucis.

Luciana Costantini