Blog

HomeEchi di VitaEchi Di Vita N°59 – LA SALVEZZA E’ RITORNARE UOMO E RITORNARE FIGLIO
ECHI DI VITA N° 59

Echi Di Vita N°59 – LA SALVEZZA E’ RITORNARE UOMO E RITORNARE FIGLIO

Dieci lebbrosi fermi a distanza: Gesù, abbi pietà. E appena li vede – subito, senza aspettare un secondo di più, troppo a lungo hanno sofferto – dice: Andate dai sacerdoti». È finita. Andate.
Siete già guariti, anche se ancora non lo vedete.
E mentre andavano furono guariti. Partono per un viaggio che era loro vietato: la lebbra è ancora evidente, ma più evidente è la speranza. Si mettono in cammino tutti e dieci, tutti hanno fede nella parola di Gesù, partono e la strada è già guarigione. Ma uno solo passa da semplice guarito a salvato, l’unico che ritorna, cui Gesù dice: la tua fede ti ha salvato. Il Vangelo è pieno di guariti. Eppure quanti di questi guariti sono anche salvati? A quanti il rifiorire della carne fa fiorire relazioni nuove con Dio, con gli uomini, con se stessi?
Ai nove che non tornano è sufficiente la guarigione. E Dio prova gioia per la loro gioia, come prima aveva provato dolore per il loro dolore. Non tornano forse perché sentono la salute come qualcosa che è loro dovuto, non come un dono, come un diritto, non come un miracolo.
Ma l’uomo non è solo il proprio corpo, la sua pienezza consiste nel passare da semplice guarito a salvato, nel trovare la vita piena entrando in comunione con il Donatore e non solo con i suoi doni.
Nell’unico che è tornato, importante non è tanto l’atto di ringraziamento, quasi che Dio fosse in cerca del nostro grazie, bisognoso di contraccambio; il lebbroso di Samaria è salvo non perché paga il pedaggio, pur santo, della gratitudine, ma perché entra in comunione. Con il proprio corpo, con i propri sentimenti, con il Signore. E rende gloria a Dio. Perché «gloria di Dio è l’uomo vivente» (sant’Ireneo). Davvero vivente è solo il samaritano: torna indietro, canta per la strada, si butta ai piedi di Gesù, gli grida il suo grazie. Gloria di Dio è solo lui, ritornato uomo e ritornato figlio.