Avete inteso che fu detto… ma io vi dico. Gesù non contrappone alla morale antica una morale migliore, ma svela l’anima segreta della legge: il suo Vangelo non è una morale, ma una proposta di liberazione.
Gesù non è né lassista né rigorista, non è più rigido o più accondiscendente degli scribi: lui fa un’altra cosa, prende la norma e la porta avanti, la fa schiudere nelle due direzioni decisive: la linea del cuore e la linea della persona.
Gesù porta a pienezza la legge e nasce la religione dell’interiorità.
Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, cioè chiunque alimenta rabbie e rancori, è già in cuor suo un omicida. Gesù va alla sorgente: ritorna al cuore e guariscilo, solo così potrai curare i tuoi gesti. Ritorna al cuore e custodiscilo perché è la sorgente della vita.
Non giurate affatto; il vostro dire sia “sì, sì; no, no”. Dal divieto del giuramento, arriva al divieto della menzogna. Di’ la verità sempre e non servirà giurare. Porta a compimento la legge sulla linea della persona: se tu guardi una donna per desiderarla sei già adultero. Non dice semplicemente: se tu, uomo, desideri una donna; se tu, donna, desideri un uomo. Il desiderio è un servitore necessario alla vita. Dice: se guardi per desiderare e vuol dire: se ti avvicini ad una persona per sedurre e possedere, se riduci l’altro a un oggetto, tu pecchi contro la grandezza di quella persona.
Ecco la legge morale. Ascolti Gesù e capisci che la norma è salvaguardia della vita, custodia di ciò che ci fa crescere oppure diminuire in umanità. Ascolti queste parole che sono tra le più radicali del Vangelo e capisci che diventano le più umane, perché Gesù parla solo in difesa della umanità dell’uomo, con le parole proprie della vita.
Allora il Vangelo diventa facile, umanissimo, anche quando dice parole alte. Perché non aggiunge fatica a fatica, non si rivolge a santi, ma a persone autentiche, semplicemente a uomini e donne sinceri nel cuore.
Questo dobbiamo diventare!
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