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E’ NATALE OGNI VOLTA CHE SORRIDI AD UN FRATELLO E GLI TENDI LA MANO

A noi è data l’opportunità oggi di essere speranza per la città e il suo territorio.
La crisi che stiamo attraversando ci obbliga a riscoprire le risorse più autentiche, ben al di là di un benessere solo economico, che si rivela fragile quando non illusorio.
Sono le persone il bene che, tutti insieme, possiamo valorizzare per costruire un mondo diverso e più giusto.
Sono i giovani i protagonisti della nostra speranza e con loro dobbiamo fondare un “patto” fra le generazioni, con un obiettivo condiviso di crescita e di cittadinanza.
La vera vittoria sulla crisi non consiste nel rimpiangere il passato: si tratta, invece, di trovare il modo di “non perdere” nessun cittadino, offrendo le opportunità che ciascuno saprà cogliere.
L’”attenzione al prossimo” e la fraternità sono gli atteggiamenti con cui caratterizzare le nuove relazioni civiche. E’ il contrario dell’indifferenza, ma anche l’opposto di logiche settoriali e burocratiche nei rapporti sociali, economici, civili.
Il volano fecondo per l’intera società è investire” sulla famiglia perché possa essere valorizzata sul piano economico e, più ancora, su quello educativo e culturale. E allora…

 

Guardiamo al nuovo che nasce,

forse nel silenzio, senza pubblicità.

Guardiamo a ciò che oggi è piccolo,

ma come al seme di senape

promette fioriture e frutti.

Accordiamogli fiducia.

Lasciamoci afferrare dalla forza trascinante di Cristo.

Smettiamola con le lamentele

su ciò che non c’è più o che non va.

La nostra terra trabocca di profeti,

mistici e sognatori coraggiosi,

che non spostano la speranza in un altrove,

ma la fanno accadere nel presente.

                                               sanCon l’augurio di ogni bene…                   Don Alfredo

 

 

Una Parola…                                      

 

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità”.

Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato”.

Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda:

“Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri”.
Dal libro del Profeta Isaia (40, 1-11)

 

 

Una preghiera ed un augurio…

 

Poiché le parole non sono fatte

per rimanere inerti nei nostri libri,

ma per prenderci e correre il mondo in noi,

lascia, o Signore, che di quella lezione di felicità,

di quel fuoco di gioia che accendesti un giorno,

alcune scintille ci tocchino, ci mordano,

ci investano, ci invadano.

Fa’ che da essi penetrati come “faville nelle stoppie”

noi corriamo le strade di città

accompagnando l’onda delle folle

contagiosi di beatitudine, contagiosi di gioia.

Perché ne abbiamo veramente abbastanza

di tutti i banditori di cattive notizie, di tristi notizie:

essi fan talmente rumore

che la tua Parola non risuona più.

Fa’ esplodere nel loro frastuono il nostro silenzio

che palpita del tuo messaggio di speranza.  

(Madeleine Delbrel)

 

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