In occasione della Giornata mondiale del malato siamo andati a trovare le anziane ospitate nella casa di riposo “San Vincenzo De’ Paoli”. Ci ha accolto suor Antonietta che, dopo averci raccontato brevemente come è nata la casa di riposo, ci ha assicurato che “servire” le anziane, anche se un po’ faticoso è bello, riempie di gioia e soprattutto è proprio come “servire” Gesù.
Alcuni di noi hanno potuto riabbracciare una vecchia conoscenza: Suor Rosetta che, nonostante gli anni passati, ci ha riconosciuto e ci ha stretti forte a sé, come quando eravamo piccoli. Ci siamo intrattenuti poi con le anziane: qualcuna, come Clara, aveva tanta voglia di raccontarci la sua vita, qualcun’altra di parlare non aveva proprio voglia. Nessuna di loro, però, è rimasta in silenzio, quando abbiamo mandato un po’ di musica e se alle prime canzoni si sono unite solo poche flebili voci, ben presto si è formato un “bel coretto” perché tutte hanno cantato sulle note di “Non ti scordar di me”.
Abbiamo accompagnato poi le “nonnine” in chiesa; avevamo paura di farle cadere, ma ce l’abbiamo messa tutta per farle sentire tranquille e ben “appoggiate”. Con loro abbiamo partecipato alla Messa che, a dire il vero, è stata un po’ lunga perché tanta gente ha ricevuto il sacramento dell’unzione degli infermi. All’inizio non abbiamo capito granché, ma Don Alfredo nell’omelia ci ha spiegato che l’unzione degli infermi è un sacramento, che non si riceve quando si sta per morire, ma quando si ha qualche malattia grave o si è anziani.
Alla fine eravamo un po’ stanchi ma contenti di aver vissuto un pomeriggio insieme a chi spesso è solo, un po’ triste e ha bisogno di qualcuno che gli faccia compagnia e gli stringa forte le mani.
Parrocchia San Lorenzo M.