Author : E. Redazione

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San Lorenzo Martire ® - 2016 06 12 - Echi di VITA - N 41

Echi Di Vita N°41 – L’AMORE COME PROFUMO DELLA FEDE

Una donna sfida tutte le buone consuetudini, calpesta i rituali abituali e si lascia condurre dal suo cuore, un cuore inquieto, un cuore che sente che quel Gesù non l’avrebbe disprezzata, non l’avrebbe cacciata.

Va diritta davanti a lui, non gli chiede permesso, fa una cosa inaudita, sconveniente: con le mani e le lacrime, con i capelli, tocca e profuma i suoi piedi.

Lei ha capito il cuore di Gesù: “Simone, tu non mi hai dato un bacio, questa donna invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi”.

Dal poco al molto amore: Gesù desidera essere amato, va in cerca di persone e ambienti pronti a dargli affetto. Il racconto rivela tutta l’umanità di Gesù. Gesù non solo dà affetto, ma sa anche riceverlo. Ama e si lascia amare, e in questo atteggiamento la sua umanità e la sua divinità si riconoscono, si ricongiungono.

Come cristiani potremo diventare come Simone, credenti molto religiosi, ma anche molto duri.

La fede prima di tutto restituisce grande sensibilità al nostro cuore: è sempre risposta all’amore di Dio, non solo osservanza di regole.

Molto le è perdonato perché molto ha amato. La fede non va compresa come un insieme di dogmi e di doveri, con molte leggi e poco profumo. Gesù invece va dritto al cuore: ama, hai fatto tutto.

Quella donna ci testimonia che un solo gesto d’amore, anche se muto e senza eco, è più utile per questo nostro mondo dell’azione più clamorosa, dell’opera più grandiosa: questa è la vera rivoluzione portata da Gesù, possibile a tutti, possibile a me, ogni giorno.

Ecco la nostra comunità parrocchiale: far sì che il profumo della fede e dell’amore si diffonda in
tutta la nostra città!

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Il MESE A MARIA SI E’ CHIUSO IN BELLEZZA

Senza nulla togliere a ciascun luogo che ha accolto le celebrazioni eucaristiche del Lunedi sera, non poteva esserci “location” migliore per chiudere il mese di Maggio.
Dalla cappella nobiliare ricca di arredi e di storia all’interno della Villa Mangoni  resa ancora più preziosa dalla presenza della Madonna di Loreto in trasferta dalla sua grotta naturale su alla Cava, siamo passati alla rusticità agreste di S. Paolo con la piccola Madonna di Fatima sotto il gazebo ricco di profumi di campo.
Poi è stata la volta di una casa tra le case in via Pirandello con la graziosa immagine della Madonna dei fiori, seduta con il Bimbo in braccio –quasi a riposarsi- ed infine al Centro anziani vegliati dalla bianca statua dell’Immacolata dono di don Alfredo. E proprio lei, la Vergine Immacolata, ci ha seguiti nell’ultima celebrazione, lunedi scorso, al Parco fluviale, in un luogo mirabile per la sua bellezza, radunati intorno all’altare posto in un abside naturale -la biblioteca che porta il nome e il ricordo del Preside Modesto Galante, riaperta da poco grazie all’impegno di un giovane volenteroso.
Se… “Parigi val bene una Messa –come fu per Enrico III di Navarra che per diventare re di Francia nel 1593 da ugonotto si convertì al cattolicesimo- una Messa da sola non è tutta la missione di una parrocchia. E’ la fonte ed il culmine del cammino di una comunità fatto di tanti piccoli passi e di tanti grandi gesti. Anche quei piccoli passi fatti la sera per salire su a Capitino alla luce di tante fiaccole e con la preghiera sulle labbra e nel cuore in nome e in onore di Maria.

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San Lorenzo Martire ® - 2016 06 04 - Echi di VITA - N 40

Echi Di Vita N°40 – Gesù è il profeta della compassione

Quante storie così anche oggi! La donna di Nain aveva già pianto la morte del suo uomo. Adesso è inghiottita dal dolore più atroce, quella del figlio. Il Vangelo racconta la reazione di Gesù: egli prova dolore per il dolore dell’uomo.

Luca lo esprime con tre verbi: provare compassione, fermarsi, toccare. Gesù vede il pianto e si commuove.

Ecco il mondo nascosto e silenzioso: un immenso pianto per chi ha perduto una persona cara. Ognuno di noi, in questa domenica, sentirà il vuoto per l’assenza di molti.

Quella donna non prega Gesù, non lo chiama, non lo cerca, ma tutto in lei è una supplica senza parole, e Dio ascolta l’eloquenza delle lacrime, risponde al pianto silenzioso di chi neppure si rivolge a lui. E si fa vicino, vicino come una madre al suo bambino. Gesù vede, si ferma e tocca: ragazzo dico a te, alzati. E lo restituì alla madre, restituisce il ragazzo all’abbraccio, all’amore, agli affetti che soli ci rendono vivi, alle relazioni d’amore nelle quali soltanto troviamo la vita.

Gesù è il profeta della compassione, di un Dio che cammina per tutte le Nain del mondo, si avvicina a chi piange, piange insieme con noi quando il dolore sembra sfondare il cuore e infonde in ciascuno forza e speranza. Tutte le nostre lacrime sono raccolte dal Signore e dalla sua Chiesa, per questo ogni liturgia della domenica raccoglie la memoria dei nostri defunti, e allora quelle lacrime, sono destinate a diventare perle di umanità e di saggezza per un futuro abitato dall’amore e dal sentirsi fratelli.

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San Lorenzo Martire ® - 2016 05 28 - Echi di VITA - N 39

Echi Di Vita N°39 – Corpus Domini

Carissimi fratelli e sorelle, distinte Autorità, donne e uomini di buona volontà, da duemila anni noi cristiani crediamo che l’ Eucaristia sia tutto per noi: la riteniamo fonte e culmine, punto di partenza e pienezza del vissuto cristiano.
“L’unione con Cristo che si realizza nel sacramento ci abilita anche a una novità nei rapporti sociali”: così si esprimeva papa Benedetto XVI nel suo “Sacramentum caritatis” al n. 89.
E’ proprio su questa originalità sociale dell’Eucaristia che vi invito a riflettere, ricordando a tutti la celebrazione di domenica 29 Maggio alle ore 18.00, nella piazzetta del rione Nazareth, con i reverendi Parroci di S. Maria dei Fiori e S. Carlo, Don Dante Gemmiti, e di Maria SS. Immacolata, don Roberto Dell’Unto.
“Poiché partecipiamo allo stesso pane, formiamo lo stesso corpo”.
Ecco la valenza sociale dell’Eucaristia. La configurazione architettonica della nostra città, con la parrocchia san Lorenzo e il palazzo comunale al centro, divisi solo dalla suggestiva cascata e con le varie chiese incastonate nel tessuto urbano, restituisce plasticamente una immagine della realtà sociale, centrata attorno alla dimensione religiosa, còlta in stretta connessione con quella civile.

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SE I MURI POTESSERO PARLARE

Bello! Bellissimo! Bravi! Bravissimi! E poi, tanti sorrisi e altrettanti applausi.

Tutto questo –e altro ancora- si è sentito domenica scorsa tra le pareti del Teatro Stabile Comunale, un luogo appunto bellissimo con la sua piazzetta che affaccia sul fiume, il pavimento in cotto, le pareti nude ma armoniose, un’acustica perfetta…

Era un vecchio mulino ed oggi è un luogo di incontro accogliente ed un centro dove è bene e bello fare cultura.

Se la mattina, infatti, aveva ospitato un centinaio di ragazzini vocianti che con le loro catechiste hanno chiuso l’anno in bellezza tra giochi, gare di cultura religiosa, musica e balli, nel pomeriggio mentre loro si divertivano fuori con gigantesche bolle di sapone, zucchero filato e pop corn, i genitori dentro si confrontavano con don Alfredo –tornato serio dopo essersi fatto piccolo con i piccoli- su temi cruciali come Famiglia tra felicità e fatica, Paura tra speranza e fiducia, Educazione tra essenzialità ed esagerazione, Dialogo tra televisione, telefonini, tablet, smartphone… Un bel dire, davvero, anzi tanto da dire ancora, perché i temi e i problemi di una coppia e di una famiglia non si esauriscono certo in un incontro.

Conclusa la festa del catechismo con un bel momento di preghiera iniziato dentro con le 8 Beatitudini, quelle dettate da Gesù nel Discorso della montagna e quelle della Famiglia di oggi e completato fuori in un grande cerchio ed il lancio festoso dei palloncini che fin dalla mattina avevano allegramente addobbato la chiesa ed il teatro, questo stesso luogo è divenuto palcoscenico per una performance d’eccezione proposta nell’ambito del Maggio Musicale Isolano.

Un quintetto di fiati fantasiosi ed originali ed una bravissima voce recitante hanno dato vita, dopo un’ anteprima sulle note di Rossini, ad una rilettura in chiave musicale di tre favole di Esopo “La cicala e la formica”, “Al lupo,al lupo!” e “Il leone va in guerra”, mentre le illustrazioni ad acquarello dello stesso clarinettista scorrevano sullo schermo a parete. Una proposta davvero bella, un progetto di alta cultura…

Peccato, però, che i bambini ed i ragazzi se ne erano appena andati!

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San Lorenzo Martire ® - 2016 05 20 - Echi di VITA - N 38

Echi Di Vita N°38 – Santissima Trinità

Trinità: un solo Dio in tre persone. Un Dio che esce dall’isolamento e dalla solitudine e che testimonia un infinito movimento di amore. Un Dio che è reciprocità, incontro, abbraccio, scambio, superamento di sé. Un Dio che è comunione.

E noi? L’uomo è fatto ad immagine della Trinità. La chiesa è icona della Trinità. Per noi uomini e per tutte le cose c’è qualcosa che ci lega a qualcuno, a tanti; c’è un legame di amore, mistero di comunione che ci fa immagine e somiglianza della Trinità.

Gesù con la sua dipartita e il dono dello Spirito santo apre ad un futuro, promette la sua guida che genera il Vangelo in noi e sogni aperti alla bellezza di legami invisibili, che ci rendono persone di relazioni, sempre alla ricerca di reciprocità, con il cuore pieno di desideri.

Ecco il mistero della Trinità: ogni volta che tu metti un mattone di comunione tu professi la fede nella Trinità; ogni volta che tu costruisci legami e abbracci di comunione, manifesti la Trinità; ogni volta che tu accogli e sei accolto realizzi la tua vocazione di comunione.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito santo….così preghiamo: creazione, rivelazione e redenzione sono le azioni trinitarie che aprono a noi il mistero di Dio e questo ci raggiunge attraverso la liturgia domenicale, la cui azione è opera della Trinità.

Allora, ciascuno di noi ha la possibilità di immergersi, in questo oceano infinito, ogni settimana, per mezzo dei riti e delle preghiere, per assaporare l’ebbrezza infinita della sua misericordia.

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LE “VOCI SPARSE” NELLA CHIESA DI S. GIUSEPPE

Un vero lavoro da… orafo è risultato il 2° appuntamento del Maggio Musicale Isolano, sapientemente organizzato per l’8° anno consecutivo dalle due Confraternite locali con il patrocinio del Comune di Isola del Liri e la direzione artistica dell’Accademia musicale isolana, diretta dal maestro Sandro Taglione,

Un piccolo gioiello -quasi  una bomboniera- è, infatti, la chiesa di S. Giuseppe, che con l’acustica perfetta ed il suo antico organo dal suono celestiale, ha da sempre ospitato la maggior parte dei Concerti.

Pura cesellatura, poi, è stato l’intreccio dei vari momenti musicali, che hanno visto alternarsi le voci dei dieci coristi -5 uomini e 5 donne- elegantissimi nel loro abito nero e dolcissimi nel loro “canto a cappella”, al suono melodioso dell’organo con i due Maestri, Marianna Polsinelli e Giacomo Cellucci, accompagnato in un pezzo anche dalla tromba di Cesare Palmigiani e, incastonati in quest’armonia, le voci dei due solisti, il soprano Anna Laura Tamburro e il contraltista Andrea Conti, mentre i coristi, Isa e Piercarlo, si trasformavano con naturalezza in presentatori della serata.

Espressione artistica, quindi, di alto valore ma anche momento di spiritualità profonda, perché le musiche di autori come Pierluigi da Palestrina, Scarlatti, Bach, Perosi, Haendel, Mascagni, Schubert, Monteverdi e perfino Morricone –per dirne solo alcuni-  davano sonorità a  preghiere e parole a noi note come l’Ave Maria, il Veni Creator, il Benedictus, l’Angeli Dei, l’Agnus Dei ed il Salmo 138 “Tu sai tutto di me” sulle note dell’Aria sulla IV corda di Bach.

Da domenica prossima il Maggio musicale isolano si sposterà presso il Teatro stabile di Isola del Liri con “Tra Opera e Favola” alle ore 19.00 e domenica 26 maggio con il “Duo di chitarre” alle ore 21.00.

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GIUBILEO E MISERICORDIA secondo i ragazzi.

Non sembrava, all’inizio, una proposta fattibile, poi ragionandoci su, limando un po’ qui e un po’ là,  il gruppo di giovani uomini che con don Alfredo hanno da poco dato vita all’Opera San Lorenzo ONLUS, si è lanciato con la sua prima iniziativa pubblica: un Concorso rivolto agli alunni dell’Istituto Comprensivo della Città, che comprende le scuole elementari e medie di Isola del Liri e Castelliri.

Anche il tema La misericordia ha il nome e il volto di Gesù, ma ha anche il mio nome e il mio volto quando… non sembrava proprio facile e invece, grazie alla spontaneità dei ragazzi e alla bravura dei docenti, prime fra tutti le insegnanti di religione, sono arrivati in parrocchia 21 capolavori in tempo utile e 3 altrettanto belli, ma…fuori tempo massimo!

Domenica 8 maggio, in occasione della Festa della Mamma, sono stati simpaticamente esposti nella Sala Agape: era bello nel pomeriggio vedere gli stessi alunni autori dei vari lavori fermarsi davanti ai cartelloni pieni di frasi, immagini, riflessioni, mostrare con orgoglio quello che avevano fatto, aspettando con ansia il verdetto finale. Compito ingrato quello della giuria, che è costretta a scegliere il più bello dei belli, escludendo necessariamente chi pure un premio lo meriterebbe. E così sono stati premiati i lavori grafici di una classe di Isola del Liri e di una di Castelliri, uno dei quattro video proiettati in sala con tutta la loro ricchezza di musica e immagini “giubilari” e la commovente pagina di diario di un’alunna di II Media.

Gli applausi, i “bravi!” ed i “grazie!” non dicono la gioia provata sia dai partecipanti sia dagli organizzatori, che tra sorrisi e strette di mano hanno tirato un forte sospiro di sollievo: la “messa in prova” era stata ampiamente superata.

Ed ora cosa ci aspetta perché i ragazzi e i giovani di questa nostra Città possano avere opportunità di crescita armoniosa, luoghi e occasioni per incontrarsi ed esprimersi in maniera intelligente e creativa?  E’ questo uno degli scopi dell’Opera San Lorenzo ONLUS.

La voglia di fare c’è, le idee e le proposte non mancano, mancano però i mezzi e… allora?

Cominciamo con un gesto semplice che non costa niente, diamo il nostro 5X1000 al 91028350600 e il progetto iniziale prenderà presto forma e forza.

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San Lorenzo Martire ® - 2016 03 26 - Echi di VITA - N 37 - Splash

Echi Di Vita N°37 – La terra è piena dello Spirito di Dio

Chi è lo Spirito Santo che oggi nella Pentecoste celebriamo?
Lo Spirito Santo viene come energia vitale che sta a fianco e difende, sostiene e protegge, soffia su coloro che sono smarriti e hanno perso fiducia, viene a disperdere ogni paura. Egli insegna e ricorda, è memoria viva dell’eterno, ci porta Cristo dentro, ci rende padri e madri, riporta nel cuore la parola carica di semi di vita nuova, perché tu la possa sentire vera per te, detta a te.

E’ infatti per l’azione dello Spirito Santo che: la Parola proclamata si fa presenza viva e illuminante del Maestro, la lingua materna sarà l’amore, il desiderio profondo sarà la pace, l’esperienza più diretta sarà la gioia, le cose più interessanti saranno le più semplici e tutto questo presente nel cuore della vita, perché abitati dalla presenza permanente dello Spirito.

Per questo fidiamoci dell’umile bellezza delle cose nel loro nascere, ascoltiamo la voce che ci invita al coraggio di vegliare sulla nostra comunità ecclesiale e civile e soprattutto guardiamo lontano e avanti.