La molplicazione dei pani è qualcosa di così importante da essere l’unico miracolo presente in tu e quaro i Vangeli. Più che un miracolo è un segno, segnale decisivo per capire Gesù: Lui ha pane per tu, lui fa’ vivere! Lo fa’ offrendo ciò che nutre le profondità della vita, alimentando la vita con gesti e parole che guariscono dal male, dal disamore, che accarezzano e confortano.
Cinquemila uomini, e aorno è primavera; sul monte, simbolo del luogo dove Dio nella Bibbia si rivela; un ragazzo, non ancora un uomo, che ha pani d’orzo, il pane nuovo, fao con il primo cereale che matura.
Un giovane uomo, nuovo anche nella sua generosità. Nessuno gli chiede nulla e lui mee tuo a disposizione; è poca cosa ma è tuo ciò che ha. Poteva giustificarsi: che cosa sono cinque pani per cinquemila persone? Sono meno di niente, inutile sprecarli. Invece mee a disposizione quello che ha, senza pensare se sia molto o se sia poco. È tuo! Ed ecco che per una misteriosa regola divina quando il mio pane diventa il nostro pane, si moltiplica.
Ecco che poco pane condiviso fra tu diventa sufficiente. C’è tanto di quel pane sulla terra, tanto di quel cibo, che a non sprecarlo e a condividerlo basterebbe per tu. E invece tu ad accumulare e
nessuno a distribuire! Perché manca il lievito evangelico.
Il crisano è chiamato a fornire al mondo lievito più che pane: ideali, motivazioni per agire, sogni grandi che convochino verso un altro mondo possibile.
Alla tavola dell’umanità il cristianesimo non assicura maggiori beni economici, ma un lievito di generosità e di condivisione, come promessa e progeo di giustizia per i poveri. Il Vangelo non punta a realizzare una moltiplicazione di beni materiali, ma a dare un senso a quei beni: essi sono sacramento di gioia e comunione.
Giovanni riassume l’agire di Gesù in tre verbi: «Prese il pane, rese grazie e distribuì». Tre verbi che, se li adoamo, possono fare di ogni vita un Vangelo: accogliere, rendere grazie, donare. Noi non siamo i padroni delle cose, le accogliamo in dono e in prestito. Se ci consideriamo padroni assoluti siamo portati a farne ciò che vogliamo, a profanare le cose. Invece l’aria, l’acqua, la terra, il
pane, tuo quello che ci circonda non è nostro, sono “fratelli e sorelle minori” da custodire.
Il Vangelo parla di distribuzione, di un pane che non finisce. E mentre lo distribuivano non veniva a mancare, e mentre passava di mano in mano restava in ogni mano. Come avvengano certi miracoli non lo sapremo mai. Ci sono e basta. Ma sempre a vincere è la legge della generosità.
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