Quattro pescatori sono lanciati in un’avventura più grande di loro: pescare per la vita. Pescare produce la morte dei pesci. Ma per gli uomini non è così: pescare significa «catturare vivi».
«Sarai pescatore di uomini»: li raccoglierai da quel fondo dove credono di vivere e non vivono; mostrerai loro che sono fatti per un altro respiro, un altro cielo, un’altra vita!
Raccoglierai per la vita.
Gesù sale anche sulla mia barca, non importa se è vuota e l’ho tirata in secco, e dice anche a me: Vuoi mettere a disposizione la tua barca, la barca della tua vita? C’è una missione per te. Quella stessa di Pietro, che è per tutti, non solo per preti o suore.
Se pescare non significa dare la morte, ma portare a vivere meglio, con più respiro e luce, portare a galla la persona da quel fondo limaccioso, triste, senza speranza, in cui vive, allora in questa nostra epoca delle passioni tristi un grande lavoro è da compiere. Non noi. però, ma lo Spirito di Dio.
Sulla tua parola getterò le reti.
Che cosa spinge Pietro a fidarsi? Non ci sono discorsi sulla barca, ma sguardi: per Gesù guardare una persona e amarla era la stessa cosa. Pietro in quegli occhi ha visto l’amore per lui. Si è sentito amato, sente che la sua vita è al sicuro accanto a Gesù, crede nella forza dell’amore che ha visto, e si fida.
E le reti si riempiono.
Simone, davanti a questa potenza e mistero, ha paura: allontanati da me, perché sono un peccatore.
E Gesù ha una reazione bellissima: trasporta Simone su di un piano totalmente diverso. Non si interessa dei suoi peccati; ha una sovrana indifferenza per il passato di Simone, pronuncia parole che creano futuro: Non temere. Tu sarai pescatore, donerai vita.
Mi incantano la delicatezza e la sapienza con le quali il Signore Gesù si rivolge a Simone, e in lui a tutti: lo pregò di scostarsi da riva.
Gesù prega Simone, non si impone mai; «non temere»: Dio viene come coraggio di vita; libera dalla paura, paralisi del cuore; «tu sarai»: tu donerai vita. Gesù intuisce in me fioriture di domani; per lui nessun uomo coincide con i suoi fallimenti, bensì con le sue potenzialità.
Tre parole con cui Gesù, maestro di umanità, rilancia la vita: delicatezza, coraggio, futuro.
Lasciarono tutto e lo seguirono. Senza neppure chiedersi dove li condurrà. Vanno dietro a lui e vanno verso l’uomo, quella doppia direzione che sola conduce al cuore della vita.
don Alfredo Di Stefano
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