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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 28

2019 – Echi di Vita N°28 – IL SALUTO E L’AUGURIO DEL PARROCO PER LA FESTA DEL SS. CROCIFISSO

Bentornata, seconda Domenica di Luglio! Tu ci rechi la gioia della festa del Crocifisso e ci inviti ad esserne parte viva come cristiani e come cittadini. Nel silenzio e nell’ascolto, nella contemplazione e nella preghiera noi ci poniamo ai piedi del nostro Cristo in croce, consapevoli e convinti che siamo cristiani non perché noi amiamo Dio ma perché Dio ci ama.

L’evangelista Giovanni, nell’affascinante dialogo notturno fra Gesù e Nicodemo, afferma: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna”. Amare è donare, è dare generosamente, illogicamente, dissennatamente. E Dio non può dare nulla di meno di se stesso: la croce ne è il segno tangibile.

Dio ha mandato il Figlio tra noi non per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui. In Gesù noi comprendiamo l’infinitezza dell’amore di Dio. L’umanità non è da Lui giudicata, ma perdonata; il mondo non è da Lui condannato, ma salvato.

E Il Crocifisso è strumento di salvezza, cifra di un amore di cui solo Dio è artefice. Per conoscere Dio dobbiamo inginocchiarci ai piedi della croce, volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto e, come San Francesco nella chiesetta di San Damiano dialogò misticamente col Crocifisso, parliamoGli anche noi, cittadini credenti di Isola del Liri, e chiedamoGli cosa può volere da ciascuno di noi.

Il poverello di Assisi capì che il suo servizio consisteva nel “riparare la casa”, cioè la Chiesa. A noi il Crocifisso dirà di “riparare la nostra città”, fragile nelle relazioni umane, ferita da mille problemi, in alcuni casi sola e indifesa.  Per questo, come vostro Pastore, consegno a tutti voi un programma in tre sole parole per promuovere un cambiamento personale e comunitario: accoglienza, fraternità, speranza.

Accoglienza: Isola del Liri sia una città dove l’accoglienza si fa prossimità e vicinanza, carità e solidarietà. Davanti all’emergenza umanitaria ci attende uno scatto di responsabilità collettiva, capace di inclusione, di reciprocità pur nelle contraddizioni. Continuiamo a scrivere la storia di Isola del Liri, stando tutti insieme accanto agli ultimi e frenando l’impoverimento progressivo con azioni di soccorso per chi sta scivolando nella disperazione o ci è già dentro. Aprire cantieri di carità e di giustizia è la strada per riprendere il volto di comunità civile. Senza accoglienza la nostra Città sarà condannata alla sterilità.

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