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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2018 N 31

Echi di Vita N°31 – DIO NON CHIEDE, SI DONA PER PRIMO

Il lago si è riempito di barche e di speranze, l’incontro germoglia di domande. Rabbi, quando sei venuto qua? Ti samo cercando, perché  nascondi? E Gesù svela la sua distanza: molto di più di un lago c’è di mezzo tra lui e loro. Incompreso, ma non si arrende. Lui che ha sfamato la folla, ora ne diventa l’affamatore, vuole svegliare un’altra fame, per un pane diverso.

Cosa dobbiamo fare per avere questo pane? La risposta è sorprendente: credere, aderire.

Sono io che riapro le vie del cielo, che dò senso, profondità, forza e canto alla vita. Credere, ma con fede pura: Voi mi cercate solo perché avete mangiato!
Gesù interroga la mia fede illusoria: io amo Dio o i favori di Dio? E io? Amo i doni che a endo o amo il Donatore? La folla pone la terza domanda: quale segno fai perché possiamo creder? Mosè ci ha dato la manna, ma tu che cosa ci dai?

Gesù risponde cambiando i tempi, dal passato al presente, dal Sinai al lago di Galilea, e gli attori: non Mosè ha dato, ma Dio; e quel Padre ancora dà.

‘Dio dà’. Due parole semplicissime eppure chiave di volta del Vangelo. Dio non chiede, Dio dà. Dio non pretende, non esige, Dio dà. Non dà pane in cambio di potere, neppure di potere sulle anime. Dio dà vita al mondo. Dà per primo, senza niente in cambio, in perdita. Dio dà vita. A noi spetta però aprirci, accogliere, dire di sì, acconsen1re, credere.

Io sono il pane della vita. Pane indica tutto ciò che ci man1ene in vita. Indica amore, dignità, libertà, coraggio, pace, energia. Noi viviamo di pane e di sogni, di pane e di bellezza, di pane e di amore, entrambi quo1diani, entrambi necessari per oggi e per
domani.

Gesù è colui che man1ene viva questa vita: Dio è amore e riversa amore; Dio è luce e dilaga luce da lui; Dio è eterno
e l’eternità si insinua nell’istante.

Gesù annuncia la sua pretesa più alta: io faccio vivere! Ho saziato per un giorno la vostra fame, ma posso colmare tutta la vostra vita, tutte le profondità dell’esistenza.

Ed è la sua fortuna: ha avuto in dono un cuore più largo e più profondo di tutte le creature messe insieme. E non può vivere senza mistero. Sete di cielo che non si placherà con larghe sorsate di terra.

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