Se tu mi ami prenderai seriamente, anzi prenderai come cosa tua, detta per te, scritta per te, la mia parola. Così nel Vangelo di oggi, Gesù chiede per sé il sentimento più forte dell’esperienza umana, che è l’amore. E questo con estrema delicatezza, tutto infatti, poggia su quel se.., che non esprime ordine o comando, ma una constatazione, un invito. Perché?
Solo l’amore mette energia, dona luce e calore ai cuori, ti favolare alto, e la parola non coincide mai con i comandamenti, è molto di più, essa salva, illumina, consola, solleva, semina. E se la ami la parola, essa libera, nutre, soffia gioia in te, dimora in te!
E’ così che nella parola si accoglie Dio, egli cerca la sua dimora in te, si fa prossimo del tuo cuore, si unisce a te. Quindi, se lo cerchi e lo pensi, se lo riconosci e l’ascolti, il tuo cuore riceve come dono la sua pace e il suo spirito. Sì, perché lo Spirito chiama, convoca, investe su tutti coloro che si sentono toccati al cuore da Cristo e non si stancano mai di cercarlo e di amarlo; su tutti coloro che cercano i sentieri dove si percorrono passi d’amore, dove con la genuina creatività dell’amore si risponde alle nuove sfide, ai conflitti nuovi, alle divisioni di sempre. Lo Spirito è l’uragano dell’amore che torna sempre a turbare il nostro presente, attraverso la celebrazione domenicale, perché con la sua stessa fantasia, noi guardiamo oltre le nostre piccole visioni, verso nuove primavere.
Don Alfredo Di Stefano