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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 2

2024 – Echi di Vita N°02 – TROVARE LA CHIAVE DEL CUORE

Un Vangelo che profuma di libertà, di spazi e cuori aperti: Giovanni indica un altro cui guardare, e si ritrae; due discepoli lasciano il vecchio maestro e si mettono in cammino per sentieri sconosciuti dietro a un giovane rabbi di cui ignorano tutto, eccetto una immagine, una metafora folgorante: ecco, l’agnello di Dio!

Ma nelle parole di Giovanni sta anche la novità assoluta, il capovolgimento totale del nostro rapporto con Dio.

Con Gesù questo contratto religioso è svuotato: Dio non chiede più sacrifici, ora è Lui che viene e si fa agnello, vale a dire sacrifica se stesso; Gesù non prende nulla, dona tutto.

Gesù si voltò e disse loro: che cosa cercate?

Sono le sue prime parole nel Vangelo di Giovanni. Le prime parole del Risorto saranno del tutto simili: Donna, chi cerchi?

Cosa cercate? Chi cerchi? Due domande, un unico verbo, dove troviamo la definizione stessa dell’uomo: l’uomo è un essere di ricerca, con un punto di domanda piantato nel cuore, cercatore mai arreso.

La Parola di Dio ci educa alla fede attraverso le domande del cuore. La prima cosa che Gesù chiede non è di aderire ad una dottrina, di osservare i comandamenti o di pregare, ma di rientrare in se stessi, di conoscere il desiderio profondo: che cosa desideri di più dalla vita?

Scrive san Giovanni Crisostomo: «Trova la chiave del cuore. Questa chiave, lo vedrai, apre anche la porta del Regno».

Gesù, maestro del desiderio, fa capire che a noi manca qualcosa, che la ricerca nasce da una povertà, da una assenza che arde dentro: che cosa ti manca? Salute, denaro, speranza, tempo per vivere, amore, senso alla vita, le opportunità per dare il meglio di me? Ti manca la pace dentro?

Rivolge quella domanda a noi, ricchi di cose, per insegnarci desideri più alti delle cose, e a non accontentarci di solo pane, di solo benessere. Tutto intorno a noi grida: accontentati!

Invece il Vangelo ripete la beatitudine dimenticata:

Beati gli insoddisfatti perché saranno cercatori di tesori. Beati voi che avete fame e sete, perché diventerete mercanti della perla preziosa.

Maestro, dove dimori? La richiesta di una casa, di un luogo dove sentirsi tranquilli, al sicuro. La risposta di Gesù ad ogni discepolo è sempre: vieni e vedrai. Vedrai che il mio cuore è a casa solo accanto al tuo.

don Alfredo Di Stefano

 

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 1

2024 – Echi di Vita N°01 – OGNUNO E’ IL PREDILETTO DI DIO

Gesù è il figlio che si fa fratello, che si immerge solidale non tanto nel Giordano, quanto nel fiume dell’umanità, che sempre scorre a rischio sul confine tra deserto e terra promessa, tra fallimento e fecondità della vita. Lo fa perché ogni fratello possa diventare figlio.

Il cuore del Vangelo di Marco è in questa parola: «Tu sei mio figlio amato».

Sostanza di ogni battesimo: ognuno è il figlio prediletto di Dio. Dio preferisce ciascuno.

Uscendo dall’acqua, vide i cieli aprirsi. Il mondo nuovo si presenta come una apertura del cielo: il cielo si apre, vita ne entra, vita ne esce. Si apre e accoglie, come quando si aprono le braccia agli amici, ai figli, ai poveri, all’amato. Il cielo si apre, sotto l’urgenza dell’amore di Dio, l’impazienza di Adamo, l’assedio dei poveri, e nessuno lo richiuderà più. Si apre e dona. Su ogni figlio scende una colomba simbolo dello Spirito, respiro di Dio.

Questa immagine del cielo aperto continua a indicare la nostra vocazione: alzare gli occhi su pensieri altri, su vie alte che sovrastano le nostre vie; sentire che nella nostra vita sono in gioco forze più grandi di noi; che dipendiamo da energie che vengono da altrove, da una fonte fedele e che non viene meno, che alimenta la nostra vita; che non abbiamo in noi la sorgente di ciò che siamo.

Con questa fede possiamo anche noi aprire spazi di cielo sereno, da cui si affacci la giustizia per la nostra terra, dono che diventa conquista. Possiamo aprire speranza, abitare la terra con quella parte di cielo che la compone.

Allora ti prende come una nostalgia, un desiderio di fare qualcosa che assomigli a ciò che è detto di Gesù: «Passò facendo del bene, guarendo la vita da ogni sorta di male»; sintesi ultima, essenziale, struggente e bellissima della vicenda di Gesù, ma anche di ognuna delle nostre vite.

Passare facendo del bene è il senso del nostro pellegrinaggio sulla terra.

Passare fra le cose e le persone senza prendere, solamente amando, donando, perdonando, accendendo, aprendo spazi di cielo sereno. Ricordando il Dio dell’umile presagio di fuoco, Dio della nostra fragilità, Signore della debole fiamma e della grande speranza!

don Alfredo Di Stefano

 

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