Monthly Archives : settembre 2024

Home2024settembre
Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 039

2024 – Echi di Vita N°39 – ESSERE DI CRISTO: OFFRIRE IL SUO BICCHIERE D’ACQUA

Maestro, c’era uno che scacciava demoni e volevamo impedirglielo, perché non era dei nostri.

Un uomo, che liberava altri dal male e li restituiva alla vita, viene bloccato dai seguaci di Gesù. Mettono quindi l’istituzione prima della persona, la loro idea prima dell’uomo: il malato può aspettare, la felicità può attendere.

Ma la bella notizia” di Gesù non è un nuovo sistema di pensiero, è la risposta alla fame di più grande vita. Il Vangelo non è una morale, ma una sconvolgente liberazione.

Infatti Gesù sorprende i suoi: chiunque aiuta il mondo a liberarsi e fiorire è dei nostri.

Semini amore, curi le piaghe del mondo, custodisci il creato? Allora sei dei nostri.

Sei amico della vita? Allora sei di Cristo.

Quanti seguono il Vangelo autentico, senza neppure saperlo, perché seguono l’amore.

Si può essere di Cristo, senza appartenere al gruppo dei dodici. Si può essere uomini e donne di Cristo, senza essere uomini e donne della chiesa, perché il regno di Dio è più vasto della chiesa, non coincide con nessun gruppo. Allora impariamo a godere e a ringraziare del bene, da chiunque sia fatto.

Quelli non sono dei nostri. Tutti lo ripetono: gli apostoli di allora e i partiti di oggi, le chiese e le nazioni davanti ai migranti. Invece Gesù era l’uomo senza barriere, uomo senza confini, il cui progetto è uno solo: voi siete tutti fratelli.

Tante volte ci sentiamo frustrati, impotenti, il male è troppo forte.

Gesù dice: tu porta il tuo bicchiere d’acqua, fidati, il peggio non prevarrà.

Se tutti i miliardi di persone portassero il loro bicchiere d’acqua, quale oceano d’amore si stenderebbe a coprire il mondo. Basta un sorso d’acqua per essere di Cristo.

Il Vangelo termina con parole dure: se la tua mano, il tuo piede, il tuo occhio ti scandalizzano, tagliali.

Gesù ripete un aggettivo: il tuo occhio, la tua mano, il tuo piede.

Non dare sempre la colpa del male agli altri, alla società, all’infanzia, alle circostanze. Il male si è annidato dentro di te: è nel tuo occhio, nella tua mano, nel tuo cuore. Cerca il tuo mistero d’ombra e convertilo.

La soluzione non è una mano tagliata, ma una mano convertita e offrire il suo bicchiere d’acqua.

don Alfredo Di Stefano

Scaricao il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 038

2024 – Echi di Vita N°38 – LA CHIESA NON PUO’ CHE ACCOGLIERE

Il Vangelo riferisce uno dei momenti di crisi tra Gesù e i discepoli. Per paura non lo interrogano, per vergogna non gli rispondono, si isolano da lui. Nei Dodici si esprime la mentalità che si dirama ovunque in tutte le vene del mondo: competere, primeggiare, imporsi, «chi è il più grande?».

A questa voglia di potere, che è principio di distruzione della convivenza umana, Gesù contrappone il suo mondo nuovo: «Se uno vuol essere il primo, sia il servitore di tutti».

Servo non per rinuncia, ma per coraggio!

Servire: verbo dolce e pauroso insieme, perché il nostro piacere è prendere, accumulare, comandare, non certo essere servi. Invece servizio è il nome nuovo, il nome segreto della civiltà.

Ma questo non basta, c’è un secondo passaggio: «Servitore di tutti» dice Gesù, senza limiti di gruppo, di famiglia, di chi lo meriti o non lo meriti, senza porre condizioni.

Ma non basta ancora, c’è un terzo gradino: «prese un bambino e lo mise in mezzo», il più inerme e disarmato, il più indifeso e senza diritti, il più debole tra gli ultimi!

Se non sarete così… parole mai dette prima, ma parole finalmente liberate a raggiungere i confini del cuore. Diventate come bambini, che vivono solo perché sono amati! Gesù abbraccia il più piccolo perché nessuno sia perduto.

«Neppure un capello del vostro capo andrà perduto, neppure un passero cade a terra» e come potrebbe andare perduto un bambino? Anche se ultimamente i neonati vengono seppelliti.

Da lì parte il Signore Gesù, dall’infinitamente piccolo inizia la sua cura perché nessuno si senta escluso. Dio e l’uomo hanno oggi questi nomi: servitore, bambino, ultimo! Il servitore di tutti, il bambino per il solo fatto di esistere, l’ultimo.

Il mondo nuovo, il mondo «altro» nasce da un verbo ripetuto quattro volte nell’ultima riga del Vangelo: «Chi accoglie uno solo di questi bambini, accoglie me; chi accoglie me non accoglie me, ma Colui che mi ha mandato». La Chiesa o è accogliente o non è.

Accogliere un bambino è accogliere Dio. Il volto di Dio inizia dal volto dell’altro.

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 037

2024 – Echi di Vita N°37 – LA DOMANDA DI GESU’ INTERROGA IL MIO CUORE

Gesù e le sue domande, Gesù e il suo interrogare per strada, Gesù e il suo interpellarci ogni giorno.

Gesù non è la risposta, lui è la domanda! La fede non è mai un punto fermo o di arrivo, ma è la forza che dona alla vita la sua originale esperienza nel rinnovare-smontare-purificare certezze, permettendo, proprio attraverso questo dialogo, il nostro incontro con Lui.

Non è mai scontato il rapporto con Gesù, mai superficiale e definitivo. Sempre aperto.

La gente chi dice che io sia?

Non un sondaggio per capire la sua popolarità, ma una verifica per capire se il suo messaggio ha raggiunto il cuore. Gesù sa che non tutto funziona nella comunicazione, ognuno comprende secondo le sue prospettive, accoglie solo qualcosa e nelle crisi il messaggio, anche il più bello, viene deformato.

Gesù, allora e oggi, per alcuni è un maestro di costumi, di morale; per altri è una forza che abbatte gli idoli e i falsi profeti; per altri ancora è solo un’eco di messaggi vecchi, già ascoltati e ripetitivi.

Ma Gesù non è niente di tutto questo. Lui è novità in cammino!

Nel cuore degli uomini abita sempre l’ambiguità e Gesù mette in discussione se stesso e le proprie idee. Si sottopone alla valutazione degli altri e questo non è facile. Ci vuole umiltà e libertà. Per questo chiede: cosa pensate di me? E’ una prospettiva nuova, perché Gesù è senza maschere e senza paure.

“Tu sei il Cristo”, risponde Pietro, sei Tu il senso della mia vita.

Pietro parla con il cuore, non è disposto ad accettare un Messia sofferente o perdente, perciò lo contesta. Viene allora preso da parte e rimproverato, in un dialogo teso, quasi conflittuale, con parole durissime.

Pietro è la voce di ogni ambiguità della vita: ci sono in noi macchie di luce e zone d’ombra, in noi c’è verità e menzogna. Il pensiero del mondo, che è il pensiero del male, ci condiziona.

La soluzione? “Va dietro a me”. Gesù indica a me e a tutti di camminare dietro a lui. Impareremo ad attraversare le nostre contraddizioni e approderemo alla luce e alla verità del cuore del Vangelo.

Buon cammino!

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 036

2024 – Echi di Vita N°36 – LA BELLEZZA DI APRIRISI A DIO E AGLI ALTRI

Portarono a Gesù un sordomuto. Un uomo imprigionato nel silenzio, che non può comunicare, chiuso. Eppure privilegiato: non ha nessun merito per ciò che gli sta per accadere, ma ha degli amici, una piccola comunità di gente che gli vuole bene e lo porta davanti a Gesù.

Il sordomuto, icona di ognuno che venga alla fede, racconta così il percorso di guarigione per ogni credente.

Allora Gesù lo prese in disparte, lontano dalla folla. È la prima azione. Io e te soli, sembra dire. Ora sono totalmente per te, ora conti solo tu.

E seguono gesti molto corporei e delicati: Gesù pose le dita sugli orecchi del sordo.

Non il braccio o la mano, ma le dita, come l’artista che modella delicatamente il volto che ha plasmato. Come una carezza.

Poi con la saliva toccò la sua lingua. Gesto intimo, coinvolgente: ti do’ qualcosa di mio, qualcosa che sta nella bocca dell’uomo, insieme al respiro e alla parola, simboli dello Spirito.

Gesù, all’opera con il corpo dell’uomo, mostra che i nostri corpi sono laboratorio del Regno, luogo santo di incontro con il Signore.

Guardando quindi verso il cielo… gli disse: Effatà, cioè: Apriti!

Apriti, come si apre uno scrigno prezioso. Apriti agli altri e a Dio, anche con le tue ferite, che possano diventare feritoie, attraverso le quali passi il vento della vita.

Il primo passo per guarire, è abbandonare le chiusure, le rigidità, i blocchi, aprirsi: Effatà.

Esci dalla tua solitudine, dove ti pare di essere al sicuro, e che invece non solo è pericolosa, è molto di più, è mortale.

E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. Prima gli orecchi. Simbolo eloquente: sa parlare solo chi sa ascoltare. Gli altri parlano, ma mentre lo fanno innalzano barriere di incomprensione.

Primo servizio da rendere a Dio e all’uomo è l’ascolto. Senza, non c’è parola vera.

Dono da chiedere sempre. Instancabilmente, per il sordomuto che è in noi: donaci, Signore un cuore che ascolta. Perché è solo con il cuore che si ascolta, e nasceranno parole profumate di vita e di cielo.

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<

 

Read More
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 035

2024 – Echi di Vita N°35 – IL CUORE DI PIETRA O DI PLASTICA, LA MALATTIA MENO DIAGNOSTICATA

Gesù, eri sicuro di trovarlo sui problemi di frontiera dell’uomo, in ascolto del grido della terra, all’incontro con gli ultimi, attraversando con loro i territori delle lacrime e della malattia: dove giungeva, in villaggi o città o campagne, gli portavano i malati e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello.

E quanti lo toccavano venivano salvati.

Da qui veniva Gesù, portava negli occhi il dolore dei corpi e delle anime, l’esultanza incontenibile dei guariti, e ora farisei e scribi vorrebbero rinchiuderlo dentro piccolezze come mani lavate o no, questioni di stoviglie e di oggetti!

Si capisce come la replica di Gesù sia dura: ipocriti!

Voi avete il cuore lontano!

Lontano da Dio e dall’uomo. Il grande pericolo, per i credenti di ogni tempo, è di vivere una religione dal cuore lontano e assente, nutrita di pratiche esteriori, di formule e riti; che si compiace dell’incenso, della musica, degli ori delle liturgie, ma non sa soccorrere gli orfani e le vedove.

Il cuore di pietra, il cuore di plastica, il cuore lontano insensibile all’uomo, è la malattia che il Signore più teme e combatte.

Quello che lui propone è il ritorno al cuore, una religione dell’interiorità:

Non c’è nulla fuori dall’uomo che entrando in lui possa renderlo impuro, sono invece le cose che escono dal cuore dell’uomo…

Gesù scardina ogni pregiudizio circa il puro e l’impuro, quei pregiudizi così duri a morire. Ogni cosa è pura: il cielo, la terra, ogni cibo, il corpo dell’uomo e della donna. Come è scritto Dio vide e tutto era cosa buona.

Ogni cosa è illuminata.

Il messaggio festoso di Gesù, così attuale, è che il mondo è buono, che le cose tutte sono buone. Che devi custodire con ogni cura il tuo cuore perché a sua volta sia custode della luce delle cose. Via le sovrastrutture, i formalismi vuoti, tutto ciò che è cascame culturale, che lui chiama tradizione di uomini. Libero e nuovo ritorni il Vangelo, liberante e rinnovatore.

Che respiro di libertà con Gesù!

Apri il Vangelo ed è come una boccata d’aria fresca dentro l’afa pesante dei soliti, ovvii discorsi.

Scorri il Vangelo e ti sfiora il tocco di una perenne freschezza, un vento creatore che ti rigenera, perché sei arrivato, sei ritornato al cuore felice della vita.

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<