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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 029

2024 – Echi di Vita N°29 – LA COMPASSIONE DA CUSTODIRE SEMPRE!

I discepoli, partiti a due a due, tornano carichi d’umanità, ricchi di entusiasmo. Attorno a loro si addensa comunione, al punto che la folla era così numerosa che non avevano neanche più il tempo per mangiare.

Aggregano molti e questo può essere esaltante; il successo può apparire loro come la benedizione di Dio sulla missione.

Invece Gesù, vero maestro dello spirito, vede più lontano, il successo non lo esalta, l’insuccesso non lo deprime: queste cose non sono altro che la superficie mobile delle onde e non la corrente profonda degli eventi.

E allora li riporta all’essenziale: Venite in disparte, con me, in un luogo solitario, e riposatevi un po’.

Israele è pieno di drammi, di vedove di Naim che piangono l’unico figlio morto, di lebbrosi che gridano al cielo la loro disperazione, di adultere colte in flagrante e di pietre pronte alla lapidazione. Il mondo è un immenso dramma, e Gesù, invece di ributtare i suoi, subito, dentro i campi sterminati della missione che urge, li conduce nel deserto. Quasi a perdere tempo.

Il luogo solitario è per parlare al cuore. In questo tempo in disparte, il Signore concede ciò che ha veramente promesso, ciò che è più necessario: concede se stesso. E trasmette il segreto del Regno e della vita. La vera terra promessa non è un luogo geografico ma un tempo con il Signore, per dare re­spiro alla pace, per dare ali al cuore, per essere riempiti della sua Presenza, per innamorarsi di nuovo.

Ne scelse Dodici, scrive Marco, perché «stessero con Lui».

Stare con lui è il primo lavoro di ogni inviato. Solo dopo, dopo aver accolto la sua persona prima ancora che il suo messaggio, solo dopo quel contagio di luce, li manderà a predicare.

Sbarcando, vide molta folla ed ebbe compassione di loro.

Gesù è preso in un dilemma fra la stanchezza degli amici e lo smarrimento della folla. Partito con un programma importante, ora è pronto a cambiarlo. Partiti per restare soli e riposare, i Dodici imparano ad essere a disposizione degli altri, sempre. A non appartenere a se stessi, ma al dolore e all’ansia della terra.

La prima cosa che i discepoli imparano da Gesù è quella di semplicemente, divinamente commuoversi. Il tesoro che porteranno con sé dalla riva del lago è il ricordo dello sguardo di Gesù che si commuove. Lo stesso tesoro che i cristiani devono salvare oggi: il miracolo della compassione.

Questo abbiamo celebrato con la nostra festa del SS. Crocifisso.

don Alfredo Di Stefano

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