Blog

HomeEchi di Vita2024 – Echi di Vita N°25 – DIO NON INTERVIENE AL POSTO MIO, MA CON ME
SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 025

2024 – Echi di Vita N°25 – DIO NON INTERVIENE AL POSTO MIO, MA CON ME

Una notte di tempesta e di paura sul lago, e Gesù dorme.

Anche il nostro mondo è in piena tempesta, geme di dolore con le vene aperte, e Dio sembra dormire. Nessuna esistenza sfugge all’assurdo e alla sofferenza, e Dio non parla, rimane muto.

È nella notte che nascono le grandi domande:

Non ti importa niente di noi? Perché dormi? Destati e vieni in aiuto!

I Salmi traboccano di questo grido, riempie la bocca di Giobbe, lo ripetono profeti e apostoli. Poche cose sono bibliche come questo grido a contestare il silenzio di Dio, poche esperienze sono umane come questa paura di morire o di vivere nell’abbandono.

 

Perché avete così tanta paura?

Dio non è altrove e non dorme. È già qui, sta nelle braccia degli uomini, forti sui remi; sta nella presa sicura del timoniere; è nelle mani che svuotano l’acqua che allaga la barca; negli occhi che scrutano la riva, nell’ansia che anticipa la luce dell’aurora.

Dio è presente, ma a modo suo; vuole salvarmi, ma lo fa’ chiedendomi di mettere in campo tutte le mie capacità, tutta la forza del cuore e dell’intelligenza. Non interviene al posto mio, ma insieme a me; non mi esenta dalla traversata, ma mi accompagna nell’oscurità. Non mi custodisce dalla paura, ma nella paura. Così come non ha salvato Gesù dalla croce, ma nella croce.

L’intera nostra esistenza può essere descritta come una traversata pericolosa, un passare all’altra riva, quella della vita adulta, responsabile, buona.

Una traversata è iniziare un matrimonio; una traversata è il futuro che si apre davanti al bambino; una traversata burrascosa è tentare di ricomporre lacerazioni, ritrovare persone, vincere paure, accogliere poveri e stranieri.

C’è tanta paura lungo la traversata, paura anche legittima. Ma le barche non sono state costruite per restare ormeggiate al sicuro nei porti.

Vorrei che il Signore gridasse subito all’uragano: Taci; e alle onde: Calmatevi; e alla mia angoscia ripetesse: è finita.

Vorrei essere esentato dalla lotta, invece Dio risponde chiamandomi alla perseveranza, moltiplicandomi le energie; la sua risposta è tanta forza quanta ne serve per il primo colpo di remo. E ad ogni colpo lui la rinnoverà.

 

Tu mi importi al punto che ti ho contato i capelli in capo e tutta la paura che porti nel cuore.

       E sono qui.

       A farmi argine e confine alla tua paura.

 

don Alfredo Di Stefano

Scarica il giornalino in formato PDF >> Clicca Qui <<