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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2024 N 022

2024 – Echi di Vita N°22 – E’ TUTTA L’UMANITA’ LA CARNE DI DIO

Prendete, questo è il mio corpo.

La parola iniziale è precisa e nitida come un ordine: prendete. Incalzante come una dichiarazione: nelle mani, nella bocca, nell’intimo tuo voglio stare, come pane.

Qui lo scopo: prendete.

Gesù non chiede ai discepoli di adorare, contemplare, pregare quel Pane, ma chiede come prima cosa di tendere le mani, di prendere, stringere, fare proprio il suo corpo che, come il pane che mangio, si fa cellula del mio corpo, respiro, gesto, pensiero. Si trasforma in me e mi trasforma a sua somiglianza.

In quella invocazione «prendete» si esprime tutto il bisogno di Gesù Cristo di entrare in una comunione senza ostacoli, senza paure, senza secondi fini.

Dio in me: il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola.

E allora capiamo che Dio non è venuto nel mondo con il solo obiettivo di togliere i nostri peccati, visione riduttiva, sia di Dio che dell’uomo. Il suo progetto è molto più grande, più alto, più potente: portare cielo nella terra, Dio nell’uomo, vita immensa in questa vita piccola.

Molto più del perdono dei peccati è venuto a dare: è venuto a dare se stesso.

Nel suo corpo Gesù ci dà tutta la sua storia, di come amava, come piangeva, come gioiva, ciò che lo univa agli altri: parola, sguardo, gesto, ascolto, cuore.

Prendete questo corpo, vuol dire: fate vostro questo mio modo di stare nel mondo, anche voi braccia aperte inviate alla terra. Perché il corpo di Cristo non sta solo nell’Eucaristia, Dio si è vestito d’umanità, al punto che l’umanità intera è la carne di Dio: quello che avete fatto a uno di questi l’avete fatto a me.

Il Corpo di Cristo è sull’altare dell’Eucaristia, il Corpo di Cristo è sull’altare del fratello, dei poveri, piccoli, forestieri, ammalati, anziani, disabili, le persone sole, quelle colpite dal terremoto di questi giorni.

Che possiamo tutti diventare ciò che riceviamo: Corpo di Cristo. E sarà l’inizio di un umile e magnifico viaggio verso di Lui che si è fatto nostro fratello e ci chiede di diventare pane per i fratelli.

don Alfredo Di Stefano

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