Una pagina di Giovanni in cui pare custodita l’essenza del cristianesimo, le cose determinanti della nostra fede. C’è un fluire, un fiume grande d’amore che scorre dal cielo, dal Padre al Figlio, dal Figlio a noi. Come la linfa nella vite.
Il Vangelo mi dà una certezza: l’amore non è un sentimento, qualcosa prodotto da me, un mio desiderio, è una realtà. L’amore è: come il Padre ha amato me, io ho amato voi, rimanete in questo amore.
Rimanete, dimorate, abitate, non andatevene.
L’amore è reale come un luogo, un continente, una tenda, ci puoi vivere dentro. È la casa in cui già siamo, come un bimbo nel grembo della madre: non la vede, ma ha mille segni della sua presenza che lo nutre, lo scalda, lo culla.
L’amore è cosa da Dio: amore unilaterale, amore a prescindere, incondizionato.
Che io sia amato dipende da lui, non dipende da me. Il nostro compito è decidere se rimanere o no in questo amore. Ma perché farlo?
Gesù risponde: perché la vostra gioia sia piena.
Il Vangelo è da ascoltare con attenzione, ne va della nostra gioia. L’amore è da prendere sul serio, ne va della nostra felicità.
Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato.
Non semplicemente: amate. Non basta amare, potrebbe essere solo un fatto consolatorio, una forma di possesso o di potere. Ci sono anche amori violenti e disperati.
Aggiunge: amatevi gli uni gli altri. In un rapporto di comunione, un faccia a faccia, una reciprocità.
Non si ama l’umanità in generale, si amano le persone ad una ad una. E poi offre la parola che fa la differenza cristiana: amatevi come io vi ho amato.
Lo specifico del cristiano non è amare, questo lo fanno in molte persone, in molti modi. Ma è amare come Cristo, che cinge un asciugamano e lava i piedi ai suoi; che non manda mai via nessuno; che mentre io lo ferisco, mi guarda e mi ama.
Come lui si è fatto canale dell’amore del Padre, così ognuno farsi canale non intasato, perché l’amore scenda e circoli nel corpo del mondo. Se ti chiudi, in te e attorno a te qualcosa muore. E la prima cosa che muore è la gioia.
Voi siete miei amici. Non più servi, ma amici.
Parola dolce, musica per il cuore dell’uomo. L’amicizia che non si impone, non si finge, non si mendica, dice gioia e uguaglianza. L’Amicizia parla di Dio e Gesù è l’amico che ci fa tutti amici e fratelli.
don Alfredo Di Stefano
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