Dalla donna delle ‘briciole’ un forte insegnamento di chi mai si arrende, ma riesce a cambiare perfino l’idea di Gesù.
Una donna cananea converte Gesù dal dolore di Israele al dolore del mondo: la splendida arroganza di una madre ottiene, attraverso le sue parole, un intervento speciale che le restituisce la figlia salva. Quali le sue parole?
Le parole non sono sempre un veicolo del cuore, ma solo quelle realizzano i desideri più importanti.
La prima parola è la semplice preghiera: Signore, pietà!
Perdono non per i suoi peccati, ma per il dolore che la sta distruggendo, per la situazione difficile che sta vivendo, per la consapevolezza che non ci sono vie da perseguire.
Ma il dolore ti fa ripetere le domande, non ti fa rassegnare, ti fa insistere anche dinanzi alle risposte brusche-negative di Gesù.
La seconda parola è piena di passione: Signore, aiutami!
“Il pane dei figli non si getta ai cani”. E’ qui tutta l’intelligenza, che ha il sapore della genialità: “anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola!”
Fai una briciola di miracolo per tutti i ‘cagnolini’ del mondo, che non hanno la fortuna di sedere alla tavola, che non sono stati invitati alla mensa, che non vivono della cordialità di un pasto fraterno. Un miracolo per il “mio cucciolo”, per mia figlia.
La parola ha sempre la sua potenza: non ci sono differenze tra uomini e cagnolini, ma solo persone da saziare ed ogni briciola sazia, perché l’amore di Dio che ci è donato in piccola quantità, in dosi giornaliere, contiene tutta la sua realtà di vita: sazia.
Gesù, commosso da tali parole, è una madre che ama come Dio e il Cristo ritrova nelle parole della donna la sua missione: Donna, grande è la tua fede!
La fede esiste sulla terra per l’amore di ogni madre che sa insistere nel chiedere con il cuore e sa attendere con fiducia l’intervento di Dio che non tarda a farsi sentire.
La fede esiste sulla terra per il dolore che diventa preghiera e offerta di sé, per tutte quelle madri che non disperano e sanno che il cuore di Dio è il cuore di una madre.
Salvare i figli è compito della Madre Chiesa che intercede, sempre, per il dolore del mondo. E’ compito di ogni cristiano che ama con generosità e cura le ferite dei suoi fratelli.
Ogni Domenica noi riceviamo le “briciole” dell’Eucaristia, amati e rigenerati dall’amore di Dio, in Gesù suo Figlio, che continua a commuoversi dinanzi al grido sincero di ognuno di noi:
Signore, aiutami! Signore, abbi pietà!
Signore, donami il tuo pane, che porteremo a chi sta male.
don Alfredo Di Stefano
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