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Parrocchia San Lorenzo - ECHI DI VITA 2023 N 02 - Evidenza

2023 – Echi di Vita N°02 – SPIRITO E ACQUA PER LA VITA CHE SORGE

Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli, e vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba sopra di lui.

   Lo Spirito e l’acqua sono le più antiche presenze della Bibbia.

 

Il primo movimento della vita nella Bibbia è una danza dello Spirito sulle acque. Come una colomba che cerca il suo nido, che cova la vita che sta per nascere.

Da allora sempre lo Spirito e l’acqua sono legati al sorgere della vita. Per questo sono presenti nel Battesimo di Gesù e nel nostro Battesimo: come vita sorgente.

 

Di quale vita si tratta?

Lo spiega la Voce dal cielo: Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento.

 

Figlio è la prima parola. Ogni figlio vive della vita del padre, non ha in se stesso la propria sorgente, viene da un altro.

Battesimo significa immersione: siamo stati immersi dentro la Sorgente, ma non come due cose separate ed in fondo estranee, come il vestito e il corpo, ma per diventare un’unica cosa, come l’acqua e la Sorgente, come il tralcio e la Vite.

Il nostro abitare in Dio dopo che Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi, il mio Natale dopo il suo Natale.

 

Amato è la seconda parola.

Prima che tu agisca, prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ogni giorno appena ti svegli, il tuo nome per Dio è «amato». Immeritato amore, che precede ogni risposta, lucente pregiudizio di Dio su ogni creatura.

 

Mio compiacimento è la terza parola.

Termine raro e prezioso che significa: tu – figlio – mi piaci.

C’è dentro una gioia, un’esultanza, una soddisfazione, c’è un Dio che trova piacere a stare con me e mi dice: tu, gioia mia!

E mi domando quale gioia posso regalare al Padre, io che l’ho ascoltato e non mi sono mosso, che non l’ho mai raggiunto e già perduto, e qualche volta l’ho perfino tradito.

Solo un amore immotivato spiega queste parole. E un giorno quando arriverò davanti a Dio ed Egli mi guarderà, so che vedrà un pover’uomo, nient’altro che una canna incrinata, il fumo di uno stoppino smorto.

Eppure so che ripeterà proprio a me quelle tre parole: Figlio mio, amore mio, gioia mia.

don Alfredo Di Stefano

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