Daily Archives : 9 ottobre 2022

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SAN Lorenzo Parrocchia IT - ECHI DI VITA 2022 N 41

2022 – Echi di Vita N°41 – LA FEDE E’ LIBERA RISPOSTA ALL’AMORE DI DIO

Dieci lebbrosi all’ingresso di un villaggio, nove giudei e un samaritano insieme.

La sofferenza li ha uniti, la guarigione li separerà.

Insieme pregano Gesù ed egli: appena li vede…

Notiamo il dettaglio: subito, senza aspettare un secondo di più, appena li vede, con un’ansia di guarirli.

Gesù disse loro: Andate a presentarvi ai sacerdoti. E mentre andavano, furono purificati. Sono purificati non quando arrivano dai sacerdoti, ma mentre camminano, sui passi della fede.

Nove dei guariti non tornano: scompaiono nel vortice della loro felicità, dentro gli abbracci ritrovati, ritornati persone piene, libere.

Unico, un eretico straniero torna indietro e lo fa perché ascolta il suo cuore, perché intuisce che la salute non viene dai sacerdoti, ma da Gesù; non dall’osservanza di leggi e riti, ma dal rapporto vivo con lui.

Per Gesù conta il cuore e il cuore non ha frontiere politiche o religiose.

Il centro del brano è l’ultima parola: la tua fede ti ha salvato.

Nove sono guariti, ma uno solo è salvato. Per fede. La fede nasce dal bisogno, dal grido universale della carne che soffre, dalla nostra fame di vita, di senso, di amore, di salute, quando non ce la fai e tendi le mani.

Il «bisogno» è il primo passo del cammino di fede.

Il secondo è «mi fido». Il grido del bisogno è ricco di fiducia: qualcuno ascolterà, qualcuno verrà, già viene in aiuto. I dieci si fidano di Gesù e sono guariti. Ma a questa fede manca qualcosa, una dimensione fondamentale: la gioia di un abbraccio, una relazione, una reciprocità, una risposta.

Il terzo passo «ti ringrazio» è compiuto  dallo straniero. Tutti hanno ricevuto il dono, uno solo ha risposto. La fede è la libera risposta dell’uomo a Dio. Ed entrare in contatto con la madre di tutte le parole religiose: «grazie».

Voglio fare come quello straniero: inizierò la mia giornata tornando a Dio con il cuore, non recitando preghiere, ma donandogli una cosa, una parola: «grazie». E lo stesso farò poi con quelli di casa. Lo farò in silenzio e con un sorriso.

don Aldredo Di Stefano

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