Davanti al Vangelo delle beatitudini provo ogni volta la paura di rovinarlo con le mie parole: so di non averlo ancora capito, continua a stupirmi e a sfuggirmi.
Ti fanno pensoso e disarmato, riaccendono la nostalgia prepotente di un mondo fatto di bontà, di sincerità, di giustizia.
Le sentiamo difficili eppure amiche: perché non stabiliscono nuovi comandamenti, sono invece la bella notizia che Dio regala gioia a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità.
Beati: parola che mi assicura che il senso della vita è nel suo intimo, nel suo nucleo ultimo, ricerca di felicità.
La felicità è nel progetto di Dio: Gesù ha moltiplicato la capacità di star bene!
Beati voi, poveri! Non beata la povertà, ma le persone: i poveri senza aggettivi, tutti quelli che l’ingiustizia del mondo condanna alla sofferenza.
La parola «povero» contiene ogni uomo. Povero sono io quando ho bisogno d’altri per vivere, non basto a me stesso, mi affido, chiedo perdono, vivo perché accolto.
Ci saremmo aspettati: beati perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo e più delicato.
Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell’altro mondo!
Beati, perché è con voi che Dio cambierà la storia, non con i potenti.
Avete il cuore al di là delle cose: c’è più Dio in voi, siete come anfore che possono contenere pezzi di cielo e di futuro.
Beati voi che piangete. Beati non perché Dio ama il dolore, ma perché è con voi contro il dolore; è più vicino a chi ha il cuore ferito.
Un angelo misterioso annuncia a chi piange: il Signore è con te, è nel riflesso più profondo delle tue lacrime, per moltiplicare il coraggio, per farsi argine al pianto, forza della tua forza.
Guai a voi ricchi: state sbagliando strada. Il mondo non sarà reso migliore da chi accumula denaro; le cose sono tiranne, imprigionano il pensiero e gli affetti. E la felicità non viene dal possesso, ma dai volti.
Se accogli le Beatitudini, la loro logica ti cambia il cuore, sulla misura di quello di Dio. E possono cambiare il mondo.
don Alfredo Di Stefano