Un fiore di luce nel nostro deserto, così appare il volto di Cristo sul Tabor. Il volto è come la grafia del cuore, la sua scrittura.
Quel volto di sole ci assicura che a ogni figlio di Adamo è stato dato non un cuore d’ombra, ma un seme di luce, come nostro volto segreto. Ogni uomo abita la terra come un’icona ancora incompiuta, scritta come le icone autentiche, su un fondo d’oro che è la nostra somiglianza con Dio.
Gesù prende con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, i primi chiamati, e li conduce su un alto monte, là dove la terra s’innalza nella luce, dove il celeste si condensa nel candore della neve, nascita delle acque che fecondano ogni vita. Là appare un volto, Totalmente Altro, affinché anche il volto dell’uomo diventi tutt’altro da quello che è. Il volto «alto» dell’uomo è comprensibile solo a partire da Gesù.
È bello che noi siamo qui. Stare qui, davanti a questo volto, dove tutto converge: la legge, i profeti, il sole; l’unico luogo dove possiamo vivere e sostare.
Qui siamo di casa, altrove siamo sempre fuori posto; altrove non è bello, e possiamo solo camminare, non stare.
Qui è la nostra identità, la fine del viaggio, di un esule il ritorno a casa.
Trovare Cristo è trovare senso e bellezza del vivere.
Ma come tutte le cose belle la visione non fu che la freccia di un attimo: una nube li coprì e venne una voce: Ascoltate lui.
Il Padre prende la parola, ma per scomparire dietro la parola di suo Figlio: «ascoltate Lui».
La fede biblica è una religione non della visione, ma dell’ascolto.
Sali sul monte per vedere, e sei rimandato all’ascolto.
Scendi dal monte, e ti rimane nella memoria l’eco dell’ultima parola: Ascoltatelo.
La visione del volto cede all’ascolto del volto. Il mistero di Dio e il mistero dell’uomo sono ormai tutti dentro Gesù.
Quel volto parla, e nell’ascolto di Gesù, ascoltatore perfetto del Padre, anche noi diventiamo, come lui, figli e volto del Padre.
Ecco la bellezza da liberare: il Cristo in noi e nelle nostre Celebrazioni, il Cristo tra di noi e nella nostra Vita, il Cristo per noi e nella nostra Storia.
don Alfredo Di Stefano
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