Blog

HomeEchi di Vita2020 – Echi di Vita N°07 – GUARIRE IL CUORE PER GUARIRE LA VITA
Parrocchia San Lorenzo - Echi di Vita 007 _ 2020

2020 – Echi di Vita N°07 – GUARIRE IL CUORE PER GUARIRE LA VITA

Avete inteso che fu detto, ma io vi dico…” Gesù non annuncia una nuova morale più esigente e impegnativa. Queste, che sono tra le pagine più radicali del Vangelo, sono anche le più umane, perché qui ritroviamo la radice della vita buona.

Il discorso della montagna vuole condurci alla radice, lungo una doppia direttrice: la linea del cuore e la linea della persona e della comunità.

Il grande principio di Gesù è il ritorno al cuore, che è il laboratorio dove si forma ciò che poi uscirà fuori e prenderà figura di parola, gesto, atto. È necessario guarire il cuore per guarire la vita.

Fu detto: non ucciderai; ma io vi dico: chiunque si adira, chiunque alimenta dentro di sé rabbie e rancori, è già omicida.

Gesù risale alla radice prima, a ciò che genera la morte o la vita. E che san Giovanni esprimerà in un’affermazione colossale: «Chi non ama suo fratello è omicida». Cioè: chi non ama uccide. Non amare qualcuno è togliergli vita; non amare è un lento morire.

Ma io vi dico: non giurate affatto; il vostro dire sia sì, sì; no, no. Dal divieto del giuramento, Gesù arriva al divieto della menzogna. Di’ la verità sempre, e non servirà più giurare. Così porta a compimento, sulla linea del cuore, le conseguenze già implicite nella legge antica.

E poi la linea della persona: Se tu guardi una donna per desiderarla, sei già adultero. Non dice: se tu, uomo, desideri una donna; se tu, donna, desideri un uomo. Il desiderio è un servitore indocile, ma importante. Dice: Chi guarda per desiderare, e vuol dire: se tu guardi solo per il tuo desiderio, se guardi il suo corpo per il tuo piacere, allora tu pecchi contro la sua persona. Tu allora sei un adultero, nel senso originario di adulterare: tu falsifichi, tu inquini, tu impoverisci la persona. Perché riduci a oggetto per te, a corpo “usa e getta” la persona, che invece è abisso, oceano, cielo, angelo, profondità, vertigine.

Pecchi non tanto contro la legge, ma contro la profondità e la dignità della persona, che è icona di Dio. Perché la legge è sempre rivelazione dei comportamenti che fanno crescere l’uomo in umanità, o che ne diminuiscono l’umanità e la grandezza, che è come dire rivelazione di ciò che rende felice l’uomo.

È un unico salto di qualità quello che Gesù propone, la svolta fondamentale: passare dalla legge alla persona, dalla persona alla comunità, (se tuo fratello..), dall’esterno all’interno, dalla religione del fare a quella dell’essere. Il ritorno al cuore, là dove nascono i grandi «perché» delle azioni.

Allora il vangelo è facile, umanissimo, anche quando dice parole come queste, che danno le vertigini.

don Alfredo Si Stefano