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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 01

2019 – Echi di Vita N°01 – DIO CI AIUTA A REALIZZARE I NOSTRI SOGNI

Messaggi di speranza oggi: c’è un Dio dei lontani, dei cammini, dei cieli aperti, delle dune infinite, e tu hanno la loro strada. C’è un Dio che sta in una casa e non nel tempio, in Betlemme la piccola, non in Gerusalemme la grande. E gli Erodi possono opporsi alla verità, rallentarne la diffusione, ma mai bloccarla, essa vincerà comunque. Anche se è debole come un bambino.

Proviamo a percorrere il cammino dei Magi come se fosse una cronaca dell’anima.

Il primo passo è in Isaia: «Alza il capo e guarda». Saper uscire dagli schemi, saper correre dietro a un sogno, a una intuizione del cuore, guardando oltre.

Il secondo passo: camminare. Per incontrare il Signore occorre viaggiare, con l’intelligenza e con il cuore. Occorre cercare, di libro in libro, ma sopra.u.o di persona in persona. Allora siamo vivi.

Il terzo passo: cercare insieme. I Magi sono un piccolo gruppo che guarda nella stessa direzione,
fissano il cielo e gli occhi delle creature, a.en alle stelle e a.en l’uno all’altro.

Il quarto passo: non temere gli errori. Il cammino dei Magi è pieno di sbagli: arrivano nella città sbagliata; parlano del bambino con l’uccisore di bambini; perdono la stella; cercano un re e trovano un bimbo, non in trono ma fra le braccia della madre. Eppure non si arrendono ai loro sbagli, hanno l’infinita pazienza di ricominciare, finché al vedere la stella provarono una grandissima gioia. Dio seduce sempre perché parla la lingua della gioia.

Entra in casa, videro il Bambino e sua Madre…
Non solo Dio è come noi, non solo è con noi, ma è piccolo fra noi. Informatevi con cura del Bambino e fatemelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo.

Quel re, quell’Erode, uccisore di sogni ancora in fasce, è dentro di noi: è il cinismo, il disprezzo che distrugge i sogni del cuore.

Rileggiamo le parole di Erode in posivo. Ma tu hai trovato il Bambino? Cerca ancora, accuratamente, nei libri, nell’arte, nella storia, nel cuore delle cose; cerca nel Vangelo, nella stella e nella parola, cerca nelle persone, e in fondo alla speranza; cerca con cura, fissando gli abissi del cielo e del cuore, e poi fammelo sapere perché venga anch’io ad adorarlo. Aiutaci a trovarlo e arriveremo, con i nostri piccoli doni e con tu.a la fierezza dell’amore, e proteggiamo i sogni da tu gli Erodi della storia e del cuore.

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2018 N 52

Echi di Vita N°52 – LA FAMIGLIA DI NAZARET ‘SCUOLA’ di AMORE

Maria e Giuseppe cercano per tre giorni il loro ragazzo: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io angosciati ti cercavamo”.
La famiglia di Nazaret la sentiamo vicina anche per questa sua fragilità, perché alterna giorni sereni, tranquilli e altri drammatici, come accade in tutte le famiglie, specie con figli adolescenti, come era Gesù. Maria più che rimproverare il figlio, vuole capire: perché ci hai fatto questo? Perché una spiegazione c’è sempre, e forse molto più bella e semplice di quanto
temevi. Un dialogo senza risentimenti e senza accuse: di fronte ai genitori, che ci sono e si vogliono bene -le due cose che importano ai figli- c’è un ragazzo che ascolta e risponde. Grande cosa il dialogo, anche faticoso: se le cose sono dificili a dirsi, a non dirle diventano ancora più dificili.

Non sapevate che devo occuparmi d’altro da voi? I figli non sono nostri, appartengono a Dio, al mondo, alla loro vocazione, ai loro sogni. Un iglio non deve impostare la propria vita in funzione dei genitori, è come fermare la ruota della creazione.

Non lo sapevate? Ma come, me lo avete insegnato voi il primato di Dio! Madre, tu mi hai insegnato ad ascoltare angeli! Padre, tu mi hai raccontato che talvolta la vita dipende dai sogni, da una voce: alzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.

Ma essi non compresero. E tuttavia Gesù tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. C’è incomprensione, c’è un dolore che pesa sul cuore, eppure Gesù torna con chi non lo capisce. Afferma: Io ho un altro Padre e tuttavia sta con questo padre. E cresce dentro una famiglia santa e imperfetta, santa e limitata. E noi ci meravigliamo di non capirci nelle nostre case?

Si può crescere in bontà e saggezza anche sottomessi alla povertà del mio uomo o della mia donna, ai perché inquieti di mio iglio, ai limiti dei genitori.

Gesù lascia il tempio e i maestri della Legge e va con Giuseppe e Maria, maestri di vita; lascia gli interpreti dei libri, e va con chi interpreta la vita, il grande Libro. Per anni impara l’arte di essere uomo guardando i suoi genitori vivere.

Da chi imparare la vita? Da chi ci aiuta a crescere in sapienza e grazia, cioè nella capacità di stupore ininito.

I maestri veri non sono quelli che metteranno ulteriori lacci o regole alla mia vita, ma quelli che mi daranno ulteriori ali. Mi daranno la capacità di volare. Di seguire lo Spirito, il vento di Dio. La casa è il luogo del primo magistero, dove i igli imparano l’arte più importante, quella che li farà felici: l’arte di amare.

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