Daily Archives : 28 luglio 2019

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 30

2019 – Echi di Vita N°30 – NEL «PADRE NOSTRO» GESU’ CI INSEGNA LA GRAMMATICA DI DIO

Riflessione sul Vangelo
XVII DOMENICA TEMPO ORDINARIO
don Alfredo Di Stefano

Signore, insegnaci a pregare. Pregare è dare a Dio del padre, del papà innamorato dei suoi figli, e non del signore, del re o del giudice. È un Dio che non si impone, ma che sa di abbracci; un Dio affettuoso, vicino, caldo, cui chiedere le poche cose indispensabili per vivere bene.

E chiederle da fratelli, dimenticando le parole “io” e “mio”, perché sono fuori dalla grammatica di Dio. Infatti nella preghiera che Gesù insegna ci sono solo gli aggettivi “tuo” e “nostro“, sono lì come braccia aperte.

E la prima cosa da chiedere è questa: che il tuo nome sia santificato. Il nome di Dio è amore. Che l’amore sia santificato sulla terra, da tutti, in tutto il mondo. Che l’amore santifichi la terra. Se c’è qualcosa di santo in questo mondo, qualcosa di eterno in noi, è la nostra capacità di amare e di essere amati.

La seconda cosa da chiedere: Venga il tuo regno, nasca la terra nuova come tu la sogni. Venga in fretta, prenda forma compiuta il lievito santo che già pulsa e fermenta nel profondo delle cose; che il seme diventi pane, che l’alba diventi meriggio gravido di luce.

E poi la terza cosa, ma viene solo per terza perché senza le prime due non ci basta: Dacci il pane nostro quotidiano. Pane” indica tutto ciò che serve alla vita e alla felicità: donaci il pane e l’amore, entrambi necessari; il pane e l’amore, entrambi quotidiani. Pane per sopravvivere, amore per vivere. E che sia il “nostropane, perché se uno è sazio e uno muore di fame, quello non è il pane di Dio, e il mondo nuovo non viene.

E la quarta cosa: perdona i nostri peccati, togli tutto ciò che pesa sul cuore e lo invecchia, ciò che di me ha fatto male agli altri, ciò che degli altri ha fatto male a me, tutte le ferite che mantengo aperte. Il perdono non si riduce a un colpo di spugna sul passato, ma libera il futuro, apre sentieri, insegna respiri. E noi che adesso conosciamo la potenza del perdono, noi lo doniamo ai nostri fratelli e a noi stessi (com’è difficile a volte perdonarsi certi errori…) per tornare a edificare pace.

E l’ultima cosa: Non abbandonarci alla tentazione. Se ci vedi camminare dentro la paura, la sfiducia, la tristezza, o se ci senti attratti verso ciò che ci fa male, Padre, samaritano buono delle nostre vite, dacci la tua mano e accompagnaci fuori.

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San Lorenzo Parrocchia - Isola del Liri - Festa del SS. Crocifisso 2019 - Premiazione Debora Bovenga - 003

PREMIAZIONE DELLA III RASSEGNA D’ARTE CULTURALE

Cerimonia di Premiazione della III Rassegna d’Arte e Cultura nell’ambito dei festeggiamenti in onore del SS Crocifisso – Isola del Liri. Selfie di rito prima di andare in scena e tante emozioni con vecchi e nuovi amici!!!…

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San Lorenzo Parrocchia - ECHI DI VITA 2019 N 29

2019 – Echi di Vita N°29 – MARTA E MARIA, IL SIGNORE NON CERCA SERVITORI, MA AMICI

Mentre erano in cammino, una donna di nome Marta lo accolse nella sua casa. Ha la stanchezza del viaggio nei piedi, il dolore della gente negli occhi. Allora riposare nella frescura amica di una casa, mangiare in compagnia sorridente, è un dono, e Gesù lo accoglie con gioia.

Quando una mano gli apre una porta, lui sa che lì dentro c’è un cuore che si è schiuso. Ha una meta, Gerusalemme, ma lui non “passa oltre” quando incontra qualcuno, si ferma. Per lui, come per il buon Samaritano, ogni incontro diventa una meta, ogni persona un obiettivo importante.

A Betania il maestro è accolto da donne che non venivano accolte come discepole dai maestri del tempo. Entra nella loro casa: la casa è scuola di vita, il luogo dove la vita nasce e si conclude, dove celebra le sue feste più belle, dove Dio parla nel quotidiano, nei giorni delle lacrime e in quella della danza dei cuori.

E il Vangelo deve diventare vero non ai margini della vita, ma nel cuore di essa.

Maria, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Sapienza del cuore di donna, intuito che sceglie ciò che fa bene alla vita, ciò che regala pace, libertà, orizzonti e sogni: la Parola di Dio.

A Maria doveva bruciare il cuore quel giorno. Da quel momento la sua vita è cambiata. Maria è diventata feconda, grembo dove si custodisce il seme della Parola, apostola: inviata a donare, ad ogni incontro, ciò che Gesù le aveva seminato nel cuore.

Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose.

Gesù, affettuosamente, rimprovera Marta. E lo fa contraddicendo non il servizio, ma l’affanno; non contestando il cuore generoso, ma l’agitazione.

Quelle parole ripetono a tutti noi: attento a un troppo che è in agguato, a un troppo che può sorgere e ingoiarti, che affanna, che toglie libertà e distoglie dal volto degli altri.

Marta -sembra dirle Gesù- prima le persone, poi le cose.

Non sopporta che sia confinata in un ruolo di servizio, affogata nei troppi impegni: tu, le dice, sei molto di più; tu puoi stare con me in una relazione diversa. Tu puoi condividere con me pensieri, sogni, emozioni, conoscenza, sapienza, Dio.

«Maria ha scelto la parte migliore», si è liberata e ha iniziato dalla parte giusta il cammino che porta al cuore di Dio, dall’ascolto. Perché Dio non cerca servitori, ma amici; non cerca delle persone che facciano delle cose per lui, ma gente che gli lasci fare delle cose, che lo lasci essere Dio.

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